VITA ARTISTICA

Nel 1944 nasce a Castellammare del Golfo (TP) sotto il sole della Sicilia, scopre le sue doti al liceo grazie al suo professore di disegno, inizia il suo percorso artistico.
Comincia a siglare le sue opere con lo pseudonimo “Joe Red”, quasi nulla rimane di quel periodo, in quanto distrugge tutto quasi subito, sempre insoddisfatto e alla ricerca di una perfezione.
Nel 1962 la sua famiglia decide di trasferirsi a Milano, vive con entusiasmo questo cambiamento, vede la possibilità di frequentare l’Accademia, quest’avventura eccita il suo temperamento di artista che intravede grandi possibilità di conoscenze e di esperienze nuove.
Comincia a frequentare i corsi d’arte, che abbandona insoddisfatto, lavora con ribelle testardaggine da autodidatta.
Vive il quartiere Brera, fra il bar dell’Angolo di mamma Lina e il bar tabacchi di piazza Formentini, via Madonnina, via Solferino, via Fiori Chiari.

Nel 1964 ……Sono anni di grande fermento, si nutre di tutto quello che vede e incontra, l’atmosfera è elettrizzante e piena di esperienze.
Può incontrare studenti, professori, maestri, ci sono tutti e di tutte le scuole sia di pensiero che di tendenza.
Può ascoltare, vedere, frequentare “Dova, Crippa, Viviani, Kodra, Brindisi, Baj” e tanti altri.
Sono anni in cui si ha la sensazione che nel quartiere vivano tutte le idee del mondo, dai tagli di Fontana ai colori di Pollock, che tutte le arti si incontrino e s’intreccino, pittura, poesia, scultura, teatro, danza, canto.
Un vento nuovo infiamma gli animi, gli artisti e i giovani sono i primi a recepirlo e tanti mutano in conseguenza anche nell’aspetto esteriore, vestono i fiori e i colori.
Preso da questo fermento, si occupa anche di teatro d’avanguardia, ne fa le scenografie e vi recita, vive l’esperienza in seno alla Famiglia Artistica Milanese.
Questo ribollire di sensazioni lo spingono a far esplodere il suo interiore sulle tele, dopo aver verificato la consistenza delle sue basi, crea una serie liberatoria di opere polimateriche, che espone in diverse personali.

Nel 1970 in una nuova verifica con se stesso, nella ricerca di una nuova espressione figurativa, traccia delle linee che scoprono la figura nell’essenziale, adopera le lastre d’alluminio come supporto visivo, le incide e le dipinge.

Nel 1972 Il suo giovane animo, insofferente ai compromessi, quasi si scontra con il sedicente conformismo che gravita intorno al mondo dell’arte, dopo un’ultima mostra personale alla Famiglia Artistica Milanese, amareggiato interrompe le sue esposizioni, continuando il suo lavoro in silenzio lontano dalle gallerie d’arte.

Nel 1977 gli imperativi della vita lo spingono a partire per l’Africa, dove trascorre un lungo periodo, maturando nuove esperienze e conoscenze, affinando la sua tecnica.

Nel 1999, già tornato, dopo aver elaborato e realizzato quanto ha acquisito durante il suo soggiorno africano, incontra un gruppo di giovani artisti della città di Crema, il loro entusiasmo lo spinge ad unirsi a loro.

Da quel momento come una rinascita, firma le sue creazioni ”Joe Russo”, esponendo in diverse collettive le sue nuove opere.

Oggi, dopo un altro periodo di riflessione, che caratterizza il suo essere, torna a voler far parlare di se quasi con un grido, urlando il diritto dovere di far conoscer la sua arte al mondo.